Quando il pene diventa curvo …

Recentemente, è stato approvato l’utilizzo intralesionale delle Collagenasi di Clostridium Histolyticum. Si tratta di una collagenasi, cioè di un enzima in grado di digerire il tessuto fibroso quando iniettato direttamente nella placca. Tale meccanismo d’azione, associato a procedura di trazioni peniene porterebbe ad un “ammorbidimento” della placca con una riduzione dell’incurvamento. Il trattamento con collagenasi, che è l’unico farmaco approvato ufficialmente per il trattamento non chirurgico dell’IPP stabilizzata, può determinare un effetto favorevole sulla placca e sull’incurvamento riducendo il ricorso ad un intervento chirurgico.

In alternativa alla terapia medica, le terapie fisiche rappresentano semplici metodiche non invasive nel trattamento dei sintomi dell’IPP.

In questo gruppo, quelli maggiormente utilizzati già in passato sono la ionoforesi, la radioterapia e le onde d’urto. Altre opzioni, di più recente proposta, sono rappresentate dalle trazioni peniene, mediante estensori o vacuum device, spesso usati in combinazione con altri trattamenti.

Il ricorso alla terapia chirurgica è indicato quando la disfunzione erettile e/o l’ incurvamento penieno siano tali da precludere l’attività sessuale coitale.

Le tecniche chirurgiche possono essere divise in queste categorie:

  • interventi sul lato convesso (tecniche di corporoplastica)
  • interventi sul lato concavo (chirurgia di placca con posizionamento di patch)
  • impianti protesici

La terapia chirurgica, per quanto risolutiva, è spesso gravata da complicanze di cui il paziente deve essere sempre ben informato. A seconda della tecnica utilizzata, possono insorgere l’accorciamento del pene, la perdita di sensibilità del glande (generalmente transitoria), perdita parziale della capacità erettile e incurvamento residuo per retrazione cicatriziale del patch (specialmente per chirurgia di placca senza protesi) e l’infezione della protesi.

CONCLUSIONI

Dalla disamina delle varie opzioni terapeutiche risulta evidente come le strategie di tipo medico, pur presentando il vantaggio della bassa incidenza di effetti collaterali e complicanze, risultano poco efficaci; viceversa le terapie chirurgiche risultano più efficaci, ma non scevre da complicanze.