Chirurgia robotica in urologia, Siu: Italia leader in Europa
Nella capitale la seconda edizione della “due giorni” creata dalla Società Italiana di Urologia interamente dedicata agli interventi chirurgici in diretta. Previste nella due giorni di lavori oltre 15 mila connessioni dall’Europa e altrettante dal resto del mondo.
Sono stati questi 18 mila gli interventi di chirurgia robotica in ambito urologico (soprattutto per la cura di tumore di prostata e vescica) in Italia nel 2017, con un incremento, sempre costante, dell’83% a partire dal 2006, e del 14% rispetto al 2016. Con questi numeri si può considerare l’Italia leader in Europa in questo campo. Non a caso è la Società Italiana di Urologia che, per prima, con l’evento ‘SIU LIVE’, giunto alla sua seconda edizione, ha internazionalizzato la propria specializzazione in robotica, facendo da capofila scientifica in Europa. “Da domani, per due giorni” annuncia la Siu, “saranno collegati tra loro 30 centri di urologia italiani che, insieme ad altri 15 di Europa e Stati Uniti, parteciperanno in diretta all’unico vero congresso ‘live’ di chirurgia urologica. A questi si attendono collegati da remoto oltre 15 mila accessi da parte di altri specialisti, sia dall’Europa che dal resto del mondo, Stati Uniti in testa. Una seconda edizione con molte novità rispetto alla prima: innanzitutto quest’anno gli interventi vengono eseguiti dai chirurghi nei loro ospedali di appartenenza, sia italiani che europei che statunitensi, con importanti vantaggi di qualità di sicurezza per il paziente, oltre che di garanzia per il chirurgo che potrà operare con il proprio staff. Inoltre, tutte le sedi sono collegate mediante fibra, a garanzia di immagini straordinarie in alta definizione. In questo modo nella sala ‘base’ di Roma sarà possibile per i partecipanti approfondire i vari punti di interesse grazie all’opportunità di poter porre domande agli operatori in tempo reale”. «L’urologia in generale e in particolare quella italiana – spiega il coordinatore e responsabile scientifico di SIU LIVE, Giuseppe Carrieri – resta leader nel campo della robotica. Ormai quasi tutti i centri principali, sua al nord che al sud, sono dotati della strumentazione tecnica necessaria, ma soprattutto sono collegabili con i centri che ancora non ne sono dotati. Dunque, sono già possibili interventi a distanza, senza cosi dover spostare chirurgo, staff e paziente da un ospedale all’altro. Perché deve essere chiaro che ogni passo avanti nella medicina e nella chirurgia deve essere a vantaggio esclusivo del paziente e della sua sicurezza». La grande novità di quest’anno è quindi la ‘residenzialità’ dei chirurghi, un passo fondamentale a tutela del paziente. «Quest’anno – prosegue Carrieri – gli urologi coinvolti operano ‘a casa loro’, e questo significa più familiarità con le attrezzature e più serenità per il paziente: qualsiasi possibile problema, anche minimo, nel decorso post operatorio, potrà essere risolto in modo più semplice e immediato». Si va insomma verso una telechirurgia strutturale, che ‘avvicina’ i pazienti alla struttura in grado di operare, lontana o vicina che sia, senza spostarli dall’ospedale in cui sono ricoverati.«Siamo molto orgogliosi per questa due giorni di chirurgia in diretta – conclude il prof. Carrieri – perché ci fa restare primi in Italia e nel mondo in questo ambito. Tutto ciò avviene di fronte ad una platea ‘reale’ di 400 persone, che sono poi molte di più collegate in diretta dai loro studi o dai loro dipartimenti ospedalieri. Ognuno può inviare domande, opinioni, intervenire per chiedere precisazioni. Un evento molto importante per la comunità urologica italiana e internazionale».
fonte: panoramasanita.it