Le onde d’urto a bassa intensità per il trattamento della disfunzione erettile
Le onde d’urto sono onde acustiche che si generano e propagano nell’aria producendo una differenza di pressione; sono in grado di trasferire energia nel momento in cui la propagazione attraversa un mezzo o un tessuto determinandone di conseguenza dei cambiamenti biologici.
Il primo utilizzo delle onde d’urto ad alta intensità in urologia è avvenuto nel 1982 per la frantumazione dei calcoli renali con risultati talmente entusiasmanti da rendere questo trattamento lo standard attuale della terapia della calcolosi renale. Per quanto riguarda invece le onde d’urto a media intensità, il loro utilizzo principale si è sviluppato in campo ortopedico per il trattamento delle infiammazioni dei tendini e dei muscoli diventando oggi uno strumento irrinunciabile nella cura di tali malattie.
Per quanto riguarda le onde d’urto a bassa intensità nel trattamento della disfunzione erettile, i primi studi sono stati condotti nel 2010 su cavie animali dimostrando il processo di neoangiogenesi ossia la riformazione graduale di nuovi vasi sanguigni in aggiunta a quelli già esistenti, formando quindi una circolazione supplementare in grado di sostituire le arterie malate.
L’onda d’urto a bassa intensità interagisce con i tessuti più profondi e causa quindi una forma di microtrauma meccanico cui consegue un rilascio di fattori di crescita di tipo angiogenetico che sono in grado di indurre una nuova vascolarizzazione nei tessuti colpiti migliorando di conseguenza il flusso di sangue a livello del circolo cavernoso e quindi l’erezione.
Le onde d’urto vengono applicate attraverso un manipolo creato appositamente per adattarsi all’anatomia del pene e vengono applicate in punti diversi dell’organo, attraverso un ciclo che solitamente dura sei settimane con una seduta a settimana di circa quindici-venti minuti.
L’effetto del trattamento si verifica dopo circa quattro settimane e tende a regredire gradualmente dopo due anni anche se si suppone che, dopo tale periodo, altri cicli possano essere proposti con analoghi risultati.
Attualmente solo a pochi maschi con DE può essere offerta una terapia che sia in grado di rigenerare la funzione erettiva spontanea. Infatti, la maggioranza dei pazienti deve continuare a praticare la propria terapia (pastiglie, iniezioni intracavernose) per mantenere la funzione sessuale.
I risultati preliminari di uno studio condotto dalla Società Italiana di Andrologia attesta come il 70% dei pazienti migliori decisamente mentre una percentuale, che si attesta intorno al 15%, recupera del tutto la propria funzione erettile.
Gli studi sino ad ora eseguiti hanno dimostrato come le onde d’urto a bassa intensità possano aiutare sia i maschi con disfunzione erettile che rispondono ancora ai farmaci orali sia i maschi che soffrono di disfunzione erettile talmente grave da non consentire la risposta alla terapia farmacologica. Nel caso in cui dopo il ciclo di onde d’urto si debbano ancora usare i farmaci, probabilmente si otterrà da essi un risultato migliore o a dosaggi più bassi (risparmio anche economico). Inoltre le onde d’urto a bassa intensità possono aiutare quei pazienti che presentano controindicazioni all’uso dei farmaci orali o dei farmaci iniettivi, che resterebbero senza alcuna possibilità terapeutica non chirurgica.