La riabilitazione sessuale dopo interventi sulla prostata.
Oggi le nuove tecnologie hanno permesso di ridurre i rischi di deficit erettivo dopo gli interventi di asportazione delle prostata per tumore. Tuttavia, ritengo vi siano alcuni passaggi fondamentali che debbano essere spiegati ad un paziente candidato ad eseguire un intervento di prostatectomia.
- La diagnosi precoce oggi permette di scoprire più facilmente tumori localizzati e quindi di poter risparmiare i fasci neurovascolari, strutture millimetriche molto vicine alla prostata, indispensabili per l’erezione. Tuttavia, in alcuni casi, anche nelle mani del miglior chirurgo queste strutture possono “risentire” dell’intervento generando un deficit erettivo di vario grado. Inoltre, il risparmio dei fasci neurovascolari può risultare difficoltoso o non soddisfacente aumentando i rischi di problemi erettivi postoperatori.
- Generalmente il deficit erettivo è temporaneo e tende a migliorare fino a 12-18 mesi dall’intervento
- Esistono delle terapie e dei trattamenti che possono accellerare la ripresa dell’erezione dopo la chirurgia: i principali per praticità ed efficacia sono le pastiglie di inibitori delle 5-fosfodiesterasi (tadalafil, sildenafil, vardenafil e avanafil) seguite dalle punture nel pene di alprostadil.
Insieme a queste terapie può essere proposto il Vacuum device, un meccanismo a forma di campana che, attraverso l’induzione del vuoto, è in grado di richiamare sangue all’interno del pene determinando inturgidimento e sfavorendo la fibrosi dei corpi cavernosi.
- Il miglioramento della rigidità del pene talora non consente un ritorno alle condizioni precedenti all’intervento. Pertanto, in questi casi, i pazienti dovranno sempre assumere una terapia al bisogno per favorire l’erezione.
- L’intervento di prostatectomia prevede l’interruzione delle vie seminali determinando, pertanto, l’assenza di eiaculazione. Tale condizione può rendere l’orgasmo più breve e meno piacevole.
- In caso di impossibilità di risparmio dei fasci neurovascolari, il paziente non avrà alcuna ripresa dell’attività erettiva spontanea. Tuttavia, le punture nel pene o l’utilizzo del vacuum device potranno consentirgli comunque una buona rigidità con ripresa dei rapporti sessuali.
Riassumendo in poche parole, la ripresa dell’attività sessuale dopo un intervento chirurgico alla prostata per tumore dipende da numerosi fattori con risultati variabili. Una corretta informazione su tali aspetti è molto importante per evitare aspettative eccessive e per migliorare i risultati della riabilitazione stessa.
Dr. Fabrizio Gallo
Specialista in Urologia. Andrologo