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La sessualità nelle donne con incontinenza urinaria.

L’incontinenza urinaria si caratterizza per l’emissione involontaria di urina in luoghi e tempi inappropriati, oggettivamente dimostrabile e di grado tale da costituire un problema igienico e sociale (International Continence Society ).

La possibilità di avere perdite involontarie di urina fa si che la persona che ne soffre debba pianificare la sua giornata in modo da prevenire o far fronte ad una serie di circostanze che possano essere fonte di imbarazzo e vergogna. Tutto deve essere organizzato intorno all’incontinenza, dal modo di vestirsi, alla scelta del ristorante, ecc.

Muoversi e frequentare luoghi pubblici per chi soffre di incontinenza urinaria può diventare un’impresa.

La necessità di cambiarsi, e dover utilizzare pannolini e vestiti che nascondano il problema e il sentirsi non pulita, sono tutti fattori che fanno sentire la persona mutilata nel suo essere donna e compromettono l’immagine del proprio corpo.

La sintomatologia incide profondamente sulla qualità dei rapporti relazionali contribuendo a modificare la vita sessuale stessa. La paura di venire rifiutati, derisi, incompresi fa si che la donna si emargini fino a rinunciare a qualsiasi tipo di relazione inclusa quella sessuale con gravi ripercussioni a livello emotivo e affettivo.

La consapevolezza di non avere più il controllo sull’emissione di urina con la possibilità di avere perdite involontarie durante il rapporto sessuale fanno sì che la donna affronti il rapporto sessuale con il terrore di fare una figuraccia innescando sintomi sessuali come diminuzione della libido, dolore nei rapporti e anorgasmia.

Tutto ciò incide profondamente sulla propria autostima influenzando negativamente la percezione della propria femminilità andando a minare la capacità di sentirsi attraenti e quindi desiderabili. Ciò induce sentimenti di angoscia e inadeguatezza di tipo depressivo. Spesso le donne con incontinenza urinaria lamentano una perdita del gusto della vita, si vergognano della loro condizione e risentono gravemente le limitazioni connesse con la conduzione di una normale vita sociale, relazionale e di coppia.

Per superare il problema le cure sempre più efficaci di rieducazione perineale, farmaci specifici e chirurgia mininvasiva di sostegno uretrale vanno completate con una psicoterapia sessuale.  La vergogna di condividere il problema con il partner e la necessità di evitare di dover dare delle spiegazioni diventano dei forti deterrenti al rapporto sessuale.

La psicoterapia consente di affrontare il problema all’interno della coppia, e di lavorare sull’ansia, la paura e l’agitazione connessa all’ossessione per la perdita involontaria di urina migliorando così la qualità della propria vita sessuale e relazionale.

Dr.ssa Anna Carderi, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, www.annacarderi.it

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